Miti e leggende sulla traduzione

Il concetto di traduzione è noto “dall’alba dei tempi” (si fa per dire), ed è alla base di testi scritti in una lingua differente da quella made.

A lungo, però, i lavori di traduzione sono rimasti in “secondo piano”, a causa delle relative difficoltà in termini di comprensione ed elaborazione dei testi. In passato, infatti, prima dell’invenzione della stampa, le possibilità di riuscire a tradurre autonomamente un contenuto erano sostanzialmente ridotte.

Oggi, però, non è più così. Abbiamo un nostro traduttore personale in tasca – lo smartphone – e possiamo effettuare ricerche approfondite in merito ai termini desiderati. Il tutto avviene in modo estremamente rapido, in virtù delle notevoli potenzialità in seno alla rete internet.

Nonostante quanto descritto, attorno all’attività di traduzione vigono ancora diversi falsi miti, diverse leggende inerenti alla prassi in questione. Cerchiamo di sfatarli, fornendo maggiori delucidazioni sullo svolgimento della professione!

Sei bilingue? Allora non avrai difficoltà a tradurre un testo!

Un primo mito da sfatare ha a che vedere con il bilinguismo. Si ritiene, erroneamente, che una persona bilingue sia in grado di svolgere un lavoro di traduzione in maniera semplice, certamente più rapida rispetto a chi, di contro, possiede una sola lingua madre.

Ebbene, le cose stanno assai diversamente.

Innanzitutto, benché una persona possa essere bilingue, non è detto che la stessa abbia una cultura tale da poter essere in grado di effettuare una traduzione secondo i crismi del caso.

La traduzione di un testo letterario, una missiva o una qualsiasi altra comunicazione è un processo che richiede un livello culturale soddisfacente, ed è sbagliato pensare che basti conoscere un termine nell’una e nell’altra lingua: ciò che conta è saper adattare i vari significati ai contesti nei quali si opera.

Senza contare che una persona bilingue, per distrazione o per istinto, potrebbe anche fare confusione nell’utilizzare l’uno o l’altro termine, un qualcosa che, in genere, non accade a soggetti parlanti una sola lingua madre.

Una traduzione richiede poco tempo

Altro mito da sfatare ha a che vedere con la presunta rapidità con cui un traduttore sarebbe in grado di portare a termine la traduzione di un testo.

Come anticipato in precedenza, tradurre non è solo un’attività concernente la riscrittura esatta, parola per parola, di una frase, un concetto e via dicendo.

Il fine ultimo della traduzione deve essere quello di saper veicolare dei significati, ma sempre attenendosi alle terminologie adoperate dall’autore di un testo.

Tutto ciò comporta un impiego non indifferente di tempo a disposizione, poiché le frasi e i concetti da tradurre andranno resi efficaci sul piano semantico, e dunque perfettamente rispettosi della lingua nella quale si andrà a tradurre.

Si riesce a tradurre da una lingua all’altra? Allora si è capaci anche all’inverso

Infine, un terzo mito da sfatare riguarda la presunta capacità dei traduttori di tradurre in modo impeccabile da una lingua all’altra, ma in entrambi i sensi.

Anche in questo caso, però, bisogna smentire l’assunto.

Come già riportato in precedenza, la comprensione dei termini nell’una e nell’altra lingua non significa essere in grado di tradurre un testo in modo efficace.

Inoltre, chi legge un testo e intende tradurre potrà essere in grado di comunicare alla perfezione il significato di quanto letto, ma al tempo stesso potrebbe non essere in grado di fare un qualcosa di analogo in maniera inversa, tentando una traduzione all’opposto di quella effettuata.

A tal proposito, si consideri che una persona bilingue possiederà pur sempre una lingua dominante, per cui il processo effettivo di traduzione potrebbe comportare maggiori difficoltà pratiche.